Un fantastico viaggio di 80 minuti intorno al mondo, guidati dagli artisti di dieci nazionalità diverse e dalla loro musica. Uno spettacolo vivace e gioioso, denso dei ritmi musicali di tutto il mondo, che porta in scena un mosaico di suoni e immagini per svelare, infine, che il senso del viaggio non sta nel percorrere migliaia di chilometri, ma nell’ascoltare chiunque abbia una storia da raccontare.

E’ questo il senso dello spettacolo Il Giro del Mondo in 80 minuti dell’Orchestra di Piazza Vittorio che inaugurerà Biennale Democrazia, mercoledì 29 marzo alle 21 al Teatro Regio.

“Lo spettacolo è nato nel 2013, anno che per noi ha segnato l’inizio di una nuova fase, perché questo è il primo spettacolo totalmente autoprodotto”, racconta Pino Pecorelli, bassista e fra i membri fondatori dell’Orchestra. “Le tematiche che l’Orchestra affronta riguardano il viaggio, l’incontro di nuove culture e di nuovi popoli e l’immigrazione, stavolta trattata in un’accezione positiva”.

L’Orchestra di Piazza Vittorio è infatti un’orchestra multietnica, una realtà unica composta da 18 eccellenti musicisti provenienti da dieci Paesi diversi del mondo, che parlano nove lingue differenti.

“L’Orchestra ha dato la possibilità a talentuosi musicisti, spesso sconosciuti al grande pubblico, di crescere artisticamente e di dire la loro attraverso la musica, spesso riscattandosi dalla loro condizione di emarginazione culturale e sociale”, continua Pecorelli. “E in Italia è difficile trovare esperimenti produttivi dove il protagonista sia l’immigrato”.

Il gruppo è nato da un’idea di Mario Tronco, membro della Piccola Orchestra Avion Travel e del documentarista Agostino Ferrente in seno all’Associazione Apollo 11, progetto sostenuto da artisti e intellettuali con l’obiettivo di valorizzare il rione Esquilino di Roma. Dalla sua nascita, l’Orchestra vanta esibizioni in tutto il mondo.