Biennale Democrazia 2009

Partecipare attiva(la)mente
Partecipare attiva(la)mente: questo il titolo della prima edizione (22-26 aprile 2009) di Biennale Democrazia, che ne rappresenta lo spirito e il principio fondante, cioè l’intreccio fecondo tra impegno civile e arricchimento culturale. Apertosi con la lezione inaugurale del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano presso il Teatro Regio di Torino, il primo esperimento di Biennale Democrazia ottenne il risultato sperato: coinvolgere migliaia di persone e, in particolare, moltissimi giovani.
120 appuntamenti
183 ospiti
40.000 cittadini

La prima edizione di Biennale Democrazia, tenutasi a Torino dal 22 al 26 Aprile 2009, si è svolta sotto il tema Partecipare attiva(la)mente. Questo titolo esprime il principio fondante dell’evento: l’importanza del legame tra l’impegno civile e l’arricchimento culturale. La manifestazione è stata inaugurata dalla lezione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Teatro Regio di Torino. Il successo di questo primo esperimento è stato confermato dalla partecipazione di migliaia di persone, con un coinvolgimento particolare dei giovani.

Il tema di questa edizione

Il tema della quinta edizione è articolato in quattro percorsi tematici: LE FORME DELLA DEMOCRAZIA/DEMOCRAZIA MULTICULTURALE/LE SFIDE ALLA DEMOCRAZIA/LE RISORSE DELLA DEMOCRAZIA.

LE FORME DELLA DEMOCRAZIA
Cosa intendiamo quando parliamo di democrazia? Quali valori e quali regole ne permettono l’esistenza? E quanti diversi modi sono stati e possono essere ancora sperimentati per realizzare una convivenza politica democratica? Con un percorso articolato di appuntamenti, Biennale Democrazia sviluppa il confronto sulla democrazia deliberativa ed esplora, analizza, discute, con grandi protagonisti del dibattito civile, le caratteristiche della democrazia: quella già conosciuta e quella di domani. L’attenzione si pone, di volta in volta, sulle forme mutevoli che la democrazia ha assunto nel corso della storia, dall’antica Atene fino alle sue forme contemporanee (democrazia rappresentativa, costituzionale, assembleare, referendaria, deliberativa, telematica, dei sondaggi). Sul dialogo, o la mancanza di dialogo, tra destra e sinistra. Sul ruolo presente e futuro dei partiti e dei movimenti politici. Sui possibili rapporti tra politica e magistratura. Sulle diverse culture politiche che, da Mazzini all’antipolitica, hanno attraversato il dibattito italiano. Con lo sguardo rivolto al Futuro della democrazia – opera di Norberto Bobbio, alla quale la Biennale dedica una sessione del dibattito, nel quadro delle celebrazioni per il centenario della nascita del grande filosofo torinese – si presentano e si discutono poi i grandi esperimenti di democrazia deliberativa già compiuti nel nostro e in altri Paesi.
DEMOCRAZIA MULTICULTURALE
Il carattere intrinsecamente plurale, quindi anche multiculturale, della democrazia di oggi e del futuro viene affrontato da Biennale Democrazia attraverso una serie di appuntamenti tematici. L'obiettivo è di focalizzare l’attenzione – oltre che sulla realtà del nostro Paese – sulle grandi domande che il carattere multiculturale delle società attuali pone alle democrazie contemporanee: quale ruolo hanno nella sfera pubblica le identità culturali e religiose? Come si può costruire la solidarietà fra identità differenti in una società multiculturale? Quale riconoscimento e quale visibilità è giusto garantire alle diverse confessioni religiose? E quali diritti fondamentali devono poter coesistere con le rivendicazioni di carattere culturale? Il tema e le discussioni sul multiculturalismo aprono quindi alla riflessione sul ruolo della donna nelle diverse culture. Sulla tolleranza e sulla libertà di religione, con dibattiti e discussioni allargate ai cittadini su Islam e democrazia e con momenti di confronto pubblico tra uomini di fede appartenenti alle religioni più praticate e osservate in Italia. Lo sguardo si allarga al quadro internazionale, con una importante testimonianza sul conflitto bosniaco e con una discussione a più voci sulle democrazie degli altri: quelle sperimentate in luoghi storici e geografici diversi dal nostro. Nel tentativo di capire come la democrazia costituzionale (quale la conosciamo) possa coniugarsi con la democrazia multiculturale (sconosciuta).
LE SFIDE ALLA DEMOCRAZIA
La prima edizione di Biennale Democrazia, in una sequenza di dialoghi e discussioni a più voci, invita a guardare con preoccupazione e allarme ad alcuni fenomeni che segnano la vita civile e politica di questo inizio millennio. Vecchie e nuove minacce che creano uno stato di allerta per la democrazia del domani: la disuguaglianza crescente nella distribuzione delle risorse, con l’esplosione mondiale della povertà e l’apparizione di “nuovi poveri” nelle società del benessere, le mafie come centri di potere occulto e modelli di antidemocrazia, i nuovi populismi come forme semplificate e degenerate di democrazia, le manipolazioni e le distorsioni dell’informazione politica prodotte da vecchi e nuovi media e, sul piano internazionale, la globalizzazione della violenza, con la doppia conseguenza di una crescita esponenziale della domanda di sicurezza, all’interno, e di un controverso diritto di intervento umanitario, sul piano delle relazioni internazionali. Su ciascuno di questi temi sociologi, filosofi, politologi, personalità del volontariato laico e religioso, studiosi ed esperti di comunicazione e geopolitica discutono tra loro e dialogano con il pubblico.
LE RISORSE DELLA DEMOCRAZIA
La democrazia - ha ricordato spesso Norberto Bobbio - è quell’insieme di regole che consente ai cittadini di assumere decisioni comuni e vincolanti per tutti: il principio di maggioranza, la libera scelta fra opzioni diverse che si compie attraverso voto, il rispetto delle minoranze. Ma queste regole – espressione di grandi ideali come la non violenza e il libero dibattito delle idee – se non vogliono diventare involucri vuoti o essere ignorate, non possono essere disgiunte da alcune fondamentali risorse etiche e politiche, a partire dalla fiducia che si crea nei rapporti di reciprocità. Un percorso di Biennale Democrazia è dedicato all’esplorazione e alla “manutenzione” di questo grande bacino di risorse morali e collettive, oggi minacciato da alcuni ospiti inattesi della democrazia: l’indifferenza e l’apatia politica, la paura, l’orrore e la barbarie prodotti dalle nuove guerre “asimmetriche”. Una serie di appuntamenti e una grande maratona tematica finale che si svolge senza soluzione di continuità, per l’intera giornata di domenica 26 aprile, discutono i modi con cui si può costruire e preservare la fiducia dei cittadini tra loro e dei cittadini verso le istituzioni: la solidarietà, la gratuità del dono, la passione per i diritti, una distribuzione delle risorse compatibile con la dignità umana, la mitezza delle leggi democratiche. Un appuntamento con personalità del panorama letterario italiano discute poi il contributo degli scrittori alla democrazia. Davanti alla crisi finanziaria che ha sconvolto l’economia mondiale e al dramma della precarietà giovanile una serie di incontri è destinata infine a discutere di come si possano ricostruire – attraverso leve della politica economica mondiale e una nuova legislazione del lavoro – quelle prospettive di certezza che rendono possibili i progetti di vita.