Biennale Democrazia 2011

Tutti. Molti. Pochi.
La seconda edizione, che si è svolta nell’anno delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia (13-17 aprile 2011), ha proposto alla città Tutti. Molti. Pochi: momenti di riflessione sul rapporto tra democrazia e oligarchie, tra partecipazione ed esclusione. A inaugurarla, una lezione magistrale dell’allora Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi e lo spettacolo Tutto Dante, VI° Canto del Purgatorio, pensato ad hoc e generosamente regalato a Biennale Democrazia e a Torino da Roberto Benigni.
120 appuntamenti
183 ospiti
35.000 cittadini

La seconda edizione di Biennale Democrazia, tenutasi a Torino dal 13 al 17 Aprile 2011, che si è svolta nell’anno delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia, ha proposto alla città Tutti. Molti. Pochi: ponendo al centro dell’attenzione la divaricazione ogni giorno più profonda, nelle società del XXI secolo, tra ideali e realtà: tra l’ideale democratico di un potere di tutti i cittadini e una realtà dei fatti all’insegna del rafforzamento su scala globale del potere di pochi, in tutte le sfere nelle quali il potere si esercita: nella sfera economica, culturale e politica. A fronte di una crescente concentrazione oligarchica dei poteri, emergono nuovi soggetti politici, portatori di bisogni e di richieste di rinnovamento: i giovani, le donne, le diversità culturali e di genere, i consumatori consapevoli. A inaugurarla, una lezione magistrale dell’allora Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi e lo spettacolo Tutto Dante, VI° Canto del Purgatorio, pensato ad hoc e generosamente regalato a Biennale Democrazia e a Torino da Roberto Benigni.

Il tema di questa edizione

Il tema della seconda edizione è articolato in sette percorsi tematici: IL POTERE DI TUTTI/LE OLIGARCHIE DEL POTERE/LE OLIGARCHIE DEL SAPERE/LE OLIGARCHIE DELL’AVERE/MOLTI SOGGETTI, NUOVI BISOGNI/DEMOCRAZIA ECOLOGICA/ITALIA.

IL POTERE DI TUTTI
Una riflessione sul significato originario di democrazia come “potere del popolo”, sulle sue condizioni di esercizio nel quadro delle democrazie liberali e sulle sue più recenti evoluzioni. E involuzioni. Nel quadro delle istituzioni rappresentative, nei contesti locali, negli stati-nazione, in Europa, nella letteratura civile del nostro Paese. E nel mondo del lavoro, sempre più precario e sempre meno garantito.
LE OLIGARCHIE DEL POTERE
Il trionfo della democrazia come ideale politico si accompagna all’esercizio del potere da parte di minoranze sempre più esigue. È questo il malessere democratico, dal quale nascono le reazioni anti-politiche dei cittadini, le derive populistiche e una sfiducia sempre più marcata verso i partiti politici e i rappresentanti. Lo sguardo si sposta poi sulla dimensione esterna, con il tentativo di tracciare una geografia del potere internazionale.
LE OLIGARCHIE DEL SAPERE
Potere ideologico, culturale e religioso. Come si sono trasformati? Chi li esercita ed entro quali limiti? Quali contropoteri ha sviluppato la società? Un percorso per esplorare i processi di formazione dell’opinione pubblica: dal mercato dell’informazione alla comunicazione politica, fino al rapporto tra Chiese e fedeli. Con uno speciale approfondimento riservato ai nuovi orizzonti dischiusi da Internet e dai social network.
LE OLIGARCHIE DELL’AVERE
Il potere del denaro nei suoi due volti, quello legale e quello illegale. Da un lato, le più recenti evoluzioni del sistema economico e finanziario globale che ridefiniscono le forme della produzione, del lavoro, della circolazione degli uomini e delle merci. Con effetti che determinano drammatiche fluttuazioni nel valore dei nostri risparmi. Dall’altro, la ricchezza dei poteri criminali, costruita sul mercato della violenza.
MOLTI SOGGETTI, NUOVI BISOGNI
La società democratica non è passiva né inattiva, davanti alle derive oligarchiche. È attraversata da nuovi bisogni e richieste come il riconoscimento delle differenze, l’integrazione sociale e professionale dei cittadini stranieri, il ricambio generazionale, la ricerca di un benessere che non si trasformi in ossessione per la salute del corpo.
DEMOCRAZIA ECOLOGICA
Come rendere sostenibili le nostre città? Da dove provengono i prodotti che consumiamo? Si può brevettare la vita? Cosa chiede il movimento di democratizzazione dell’acqua? Pensare un mondo sostenibile significa disporre di nuove categorie condivise per rispondere a queste domande e orientare i nostri stili di vita.
ITALIA
Nell’anno del 150° anniversario dell’Unità, Biennale Democrazia approfondisce i caratteri di lungo periodo della storia italiana, dalle culture politiche al ruolo delle élites, dal capitale morale costituito dal nostro patrimonio letterario, al passato-presente dello Stato-nazione, passando attraverso la contrapposizione mai sopita tra risorgimento e anti-risorgimento.