Biennale Democrazia 2025

Guerre e Paci
Con il titolo Guerre e Paci, la nona edizione di Biennale Democrazia, dedicata al conflitto, alla violenza e alla guerra, alla luce della persistente minaccia di scontri interni alle società democratiche e dell’attuale scenario di crescente tensione globale, si è tenuta a Torino dal 26 al 30 marzo 2025.
100+ appuntamenti
225+ ospiti
2000+ studentesse e studenti

Dai conflitti armati al riscaldamento globale, dalla minaccia nucleare al crescere delle tensioni sociali, dalle migrazioni economiche, climatiche, politiche fino a quelle di chi scappa alla ricerca della pace, vivere sul nostro pianeta è sempre più difficile. La democrazia come modello di convivenza pacifica si confronta, oggi, con la minaccia alla sopravvivenza dell’umanità stessa. 

La nona edizione di Biennale Democrazia, intitolata Guerre e Paci, non ha potuto, allora, che ripartire dalla riflessione sui conflitti, sulle violenze e sulle guerre, alla luce dell’attuale scenario di crescente tensione globale e della persistente minaccia di scontri interni alle società democratiche che si accompagna, tuttavia, a rivendicazioni spesso sostenute da una rinnovata sensibilità politica, specialmente tra le giovani generazioni.

Prendendo sul serio l’intuizione di chi sostiene che la democrazia è quel regime politico in le teste non si tagliano ma si contano, si è discusso della capacità della democrazia e dei diritti di evitare gli abusi di potere e prevenire la radicalizzazione delle tensioni attraverso strategie di gestione del conflitto volte la convivenza pacifica tra individui, nazioni, specie.

Se il conflitto e il dissenso, infatti, sono connaturati al carattere plurale delle nostre società, allora le istituzioni democratiche devono recuperare la loro funzione di mediazione e di risoluzione pacifica delle controversie, ma anche riuscire a prevenire l’esacerbarsi delle tensioni di fronte alle sfide future. Tuttavia, ciò è possibile solo in contesto di pace.

Lungi dall’essere i frutti della presunta bontà dell’essere umano, le tante possibili paci sono piuttosto il risultato di equilibri precari, basati sulla necessità di trovare accordi che salvaguardino la sopravvivenza dei singoli, degli Stati e del pianeta, la sopravvivenza delle istituzioni e la loro capacità di rafforzare (e non indebolire) i singoli, i gruppi, la società. In questa edizione si riflette dunque sulla violenza e sul conflitto nelle loro diverse dimensioni e si discuterà delle strategie di pacificazione, come strumento di riduzione delle tensioni dentro e fuori i confini nazionali.

Per esplorare il rapporto tra i diversi tipi di conflitti e le molteplici possibilità di pacificazione, la nona edizione si articolerà in quattro percorsi tematici.

OSPITI EDIZIONE 2025

Atef Abu Saif, Fariba Adelkhah, Mirko Alagna, Edoardo Albinati, Giovanni Allegretti, Rosalba Altopiedi, Alessandro Aresu, Mariangela Ariotti, Arianna Arisi Rota, Fabio Armao, Bakisa, Filippo Barbera, Alessandro Barbero, Secondo Barbero, Raffaella Baritono, Stefano Bartezzaghi, Chiara Bele, Riccardo Bellofiore, Silvia Bencivelli, Annalena Benini, Mats Berdal, Oliviero Bergamini, Lorenzo Bernini, Germana Bertoli, Vincent Bevins, Piero Bianucci, Daria Bignardi, Rita Binetti, Elena Bissaca, Enrica Boffetta, Luca Bona, Luigi Bonanate, Irene Bono, Giampiero Bordino, Grazia Borgna, Barbara Bruschi, Giovanna Buffa, Pasquale Buonarota, Massimo Cacciari, Maria Cafagna, Anna Caffarena, Mario Calderini, Claudio Calvaresi, Fabiola Camandona, Annalisa Camilli, Roberto Cammarata, Maddalena Cannito, Barbara Caputo, Roberta Carbone, Franco Cardini, Paola Caridi, Fabrizio Carnevale Schianca, Raul Caruso, Alessandro Castelletto, Luciana Castellina, Alessandro Cavalli, Manuela Ceretta, Mariagrazia Cerra, Xenia Chiaramonte, Elena Ciccarello, Maurizio Cilli, Marco Ciurcina, Francesca Coin, Chiara Colombini, Alessandro Colombo, Isabella Consolati, Stefano Paolo Corgnati, Annalisa Cuzzocrea, Asmae Dachan, Serena Danna, Simone d’Antonio, Ota de Leonardis, Juan Carlos De Martin, Gabriele Del Grande, Paola Di Nicola Travaglini, Rosita Di Peri, Mattia Diletti, Angela Dogliotti, Ida Dominijanni, Cédric Durand, Luca Egitto, Elgas, Arianna Enrichens, Adriano Favole, Élise Féron, Pier Francesco Ferrari, Maurizio Ferraris, Marco Ferrero, Ariel Finzi, Paolo Flores d’Arcais, Anna Foa, Simona Forti, Francesco Frisari, Elisabetta Galeotti, Francesco Gallino, Pietro Garibaldi, Lorenzo Gasparrini, Marco Geuna, Francesco Gianfrotta, Daniele Giglioli, Anna Maria Giordano, Ottavia Giustetti, Giada Giustetto, Gaia Gondino, Daniele Gorgone, Mirta Granda Averhoff, Alberto Grandi, Andrea Graziosi, Tommaso Greco, Carlo Greppi, Gilles Gressani, Enrico Grosso, Dario Guarascio, Maria Lodovica Gullino, Diego Guzzi, Alberto Infelise, Alessandro Isaia, Gad Lerner, Giorgio Li Calzi, Stefano Liberti, Rita Maffei, Gabriele Magrin, Andrea Malaguti, Alessio Mamo, Francesca Mannocchi, Daniele Manusia, Alberto Manzella, Valeria Marcenò, Roberto Marchionatti, Chiara Maritato, Fabrizio Maronta, Vitandrea Marzano, Nicolas Marzolino, Miriam Massone, Leonard Mazzone, Giulia Mei, Chantal Meloni, Maaza Mengiste, Marco Mezzalama, Asma Mhalla, Carlo Minoli, Luca Misculin, Lucilla G. Moliterno, Luca Morino, Olena Motuzenko, Andrea Morniroli, Alberto Mossino, Carmine Munizza, Anna Nadotti, Mario Napoli, Paolo Nori, Matteo Nucci, Olha, Maddalena Oliva, Gloria Origgi, Umberto Orsini, Enrico Ottobrini, Ugo Pagallo, Paljin Rinpoche, Luisa Passerini, Daniela Patti, Valentina Pazé, Gabriele Pedullà, Paola Peduzzi, Lisa Pelletti Clark, Laura Pepe, Nicola Perullo, Carlo Pestelli, Luca Peyron, Elvezio Pirfo, Luca Pirfo, Alessandro Pisci, Alice Pistolesi, Tamar Pitch, Pietro Polito, Pier Paolo Portinaro, Edoardo Prati, Sebastiano Pucciarelli, Alessandra Quarta, Gianfranco Ragona, Stefano Rapone, Agostino Riitano, Sabina Reghellin, Roberto Repole, Mariajosé Revert Signes, Roberta Ricucci, Alessandro Rollè, Silvia Romani, Franca Roncarolo, Daniela Ronco, Nello Rossi, Stefano Ruzza, Stefano Sacchi, Guido Saracco, Matteo Saudino, Simonetta Sciandivasci, Rocco Sciarrone, Gabriele Segre, Giorgia Serughetti, Maura Sesia, Giulia Siotto, Giulia Siviero, Elisabetta Soglio, Claudio Sportelli, Barbara Stiegler, Andrea Tagliapietra, Melania Talarico, Francesco Talò, Younis Tawfik, Daniele Tinti, Benedetta Tobagi, Nathalie Tocci, Vincenzo Trione, Silvia Truzzi, Marta Tuninetti, Luigina Tusini, Massimo Vallerani, Sara Valsecchi, Alessandro Vanoli, Raffaele Alberto Ventura, Valeria Verdolini, Guido Vitiello, Gustavo Zagrebelsky, Adriano Zamperini, Sabina Zenobi.

Il tema di questa edizione

Il tema della none edizione è articolato in quattro percorsi: Tutti contro tutti; Geopolitica della guerra e della pace; Conflitti globali, conflitti locali; Immaginare la pace, tra utopia ed eresia

Tutti contro tutti
Se per decenni la competizione tra privati è parso lo strumento più adatto a mantenere l’ordine in società complesse e in continua trasformazione, la crescita della marginalità sociale, l’insorgere di esigenze identitarie sempre più radicali e le rivendicare egoistiche di libertà a scapito della dimensione collettiva conducono oggi a forme inedite di polarizzazione delle opinioni e di insofferenza nei confronti del dissenso, alimentate anche dalla trasformazione delle forme della comunicazione pubblica. A fronte della persistenza di forme di violenza radicate – sia essa sociale, maschile, razziale – assistiamo all’aumentare del conflitto, a volte anche sintomo di legittime rivendicazioni, in particolare da parte delle giovani generazioni. Appare così urgente riflettere su come le istituzioni democratiche possano mediare pacificamente i conflitti, limitando la violenza e rimettendo al centro la dimensione collettiva.
Geopolitica della guerra e della pace
La storia umana è sempre stata dominata dalla guerra. Nonostante il lungo periodo di tregua da conflitti armati che per quasi ottant’anni ha graziato parte dell’Europa, la guerra – calda o fredda – non è certo scomparsa dal mondo. Oggi, lo scontro aperto tra grandi e piccole potenze continua a espandersi, devastando la vita delle persone e infiammando le opinioni pubbliche di vaste aree del mondo. Tutto ciò aggravato dal ritrarsi del diritto e delle istituzioni internazionali e dal persistere, sempre più minaccioso, del rischio di conflitto nucleare. Ma come si trasformano le guerre? Come vengono viste e vissute da noi e in altre zone del mondo? E in diversi momenti della storia? Le stesse domande, così, andrebbero poste anche per la pace, di cui, al pari della guerra, ne approfondiremo le strategie, la storia, la geografia, l’economia e il diritto.
Conflitti globali, conflitti locali
L’età contemporanea è segnata dall’incombere di catastrofi ambientali che minacciano la capacità delle comunità umane di gestire in maniera sostenibile le risorse condivise e di convivere pacificamente. Emergono conflitti legati al cambiamento climatico, che mette a rischio la sicurezza alimentare, idrica e abitativa di milioni di persone, aggravando le tensioni per le risorse naturali limitate e le migrazioni forzate. Lo sforzo si concretizza nella ricerca di accordi che coinvolgano organizzazioni internazionali, Stati, comunità locali e singoli individui tanto nelle mobilitazioni quanto nei processi decisionali, al fine di preservare la pace tra le nazioni e proteggere la sopravvivenza umana e la biodiversità del pianeta.
Immaginare la pace, tra utopia ed eresia
Tanto la presenza quanto l’assenza del conflitto ispirano utopie e distopie in ambito artistico e filosofico. La letteratura, l’arte, la musica, il cinema e la televisione influenzano profondamente il modo in cui ci rappresentiamo i conflitti psicologici, interpersonali, politici e militari e il modo di portarli a soluzione. Quali sono le immagini offerte dalle diverse forme di espressione artistica per rappresentare un mondo privo di conflitti? In un contesto globale in cui persistono tensioni irrisolte, possiamo ancora immaginare un futuro di coesistenza pacifica? Attingendo alla sua storia e alle sue culture, di quali “armi” (strumenti) dispone l’umanità per evitare la catastrofe?