MERCOLEDI 27 MARZO

ore 10.30 – Main Hall Campus Universitario Luigi Einaudi

Inaugurazione mostra

BEHIND THE INDIAN BOOM

con Gianmaria Ajani, Jens Lerche, Alpa Shah

Un’inedita collaborazione tra antropologi, news maker, attivisti per raccontare l’emergenza sociale dell’India del boom economico. La restituzione collettiva di un progetto triennale di ricerca sulla disuguaglianza crescente di un Paese in cui la ricchezza di pochi aumenta in proporzione al dilagare della povertà.

 

a seguire

Aula Magna Campus Universitario Luigi Einaudi

INDIA INVISIBILE. L’ALTRA FACCIA DEL MIRACOLO

Jens Lerche e Alpa Shah

coordina Tommaso Bobbio, introduce Gianmaria Ajani

L’economia indiana è fra quelle in più rapida crescita, destinata a posizionarsi, entro la metà del secolo, subito dopo quella della Cina. Ma a quale prezzo? A godere del boom economico è solo una minoranza della popolazione: circa 800 milioni di persone, infatti, sopravvivono con meno di due dollari al giorno. L’incredibile ricchezza di cui usufruiscono in pochi deriva da una vera e propria violazione dei diritti delle comunità più svantaggiate, quelle degli Adivasi e dei Dalit, fonte di manodopera a bassissimo costo: sono loro l’altra faccia del miracolo economico indiano.

 

ore 18.00 – Teatro Regio

Lezione inaugurale

LA VISIBILITÀ DELL’ALTRO

Adriano Prosperi

Gli incontri con le umanità altre avvengono oggi sotto il segno della paura e della chiusura. Si è rovesciata l’esperienza della scoperta del mondo e dell’umanità vissuta dall’Europa tra Quattro e Cinquecento, quando entrare in contatto con le culture dell’altro provocò violenza e dolore, ma anche una profonda rigenerazione della cultura europea. Da questi inaspettati incontri traeva linfa l’immaginazione utopica di nuove possibili forme di società, condizione preliminare alla stagione delle rivoluzioni europee, e alla nascita del nostro mondo.

 

GIOVEDI 28 MARZO

ore 18.00 – Aula Magna Politecnico

TECNICA E SEGRETO TRA ANTICHI E MODERNI

Luciano Canfora

presiede Juan Carlos De Martin

La tecnica presa in considerazione è quella dei servizi d’informazione antichi e moderni (non solo militari): dal libro X dell’Iliade, alle“eterie” ateniesi; dal trattato sulla guerra di Sun Tzu, al De bello gallico di Cesare. Ulteriore spunto è una formulazione quasi oracolare di Sir Ronald Syme nel suo saggio del 1959 Livy and Augustus: «La storia vera è quella segreta». Si tratta dunque di spiegare come sorge e come si giustifica questa diagnosi a partire dall’esperienza del potere augusteo: “restaurazione” della Repubblica come forma esteriore della creazione del Principato. Il filo conduttore è perciò quello che  fu definito il “doppio Stato”.

 

ore 18.30 – Aula Magna Cavallerizza Reale

COME FINIRÀ IL CAPITALISMO

Wolfgang Streeck

introduce Jacopo Rosatelli

Il capitalismo contemporaneo non è più solamente un sistema economico ma pervade l’intera società. Come i vecchi soldati, le società non muoiono, semplicemente svaniscono. Le transizioni da un ordine sociale al successivo richiedono tempo e possono cominciare anche molto prima che questo nuovo ordine si manifesti. In questo interregno, capitano le cose più bizzarre. La crisi della società capitalistica del XXI secolo è il prodotto di varie patologie, le cui molteplici interazioni sono troppo complesse per previsioni accurate. Ci aspettano eventi estremi, per un periodo indefinito di tempo.

 

ore 18.30 – Teatro Carignano

UN LINGUAGGIO POLITICO ALTO E ALTRO. I DISCORSI DEI PRESIDENTI DEL CONSIGLIO DAL 1946 AL 2018

Luca Serianni

presiede Chiara Saraceno

“Linguaggio della politica” fa pensare immediatamente ai toni urlati, o comunque eccessivi e radicali, con cui si esprime la propaganda elettorale. Ma la ricerca del consenso è una delle componenti dell’attività politica, non certo la sola. L’analisi della lingua istituzionale, attraverso i discorsi di insediamento dei capi del Governo italiani da De Gasperi a Conte, fa emergere, accanto ai momenti di svolta, quelli che sono o sono stati a lungo gli elementi di continuità – la cortesia del dibattito pubblico: «il Governo si permetterà di…», l’inevitabile parzialità dei punti di vista: «Se questa analisi è corretta…» – e anche l’impronta stilisticamente personale di politici come Craxi e Amato.

 

ore 18.30 – Polo del ‘900, Sala ‘900

MURI DI IERI, MURI DI OGGI

Marco Aime e Franco Bianchini

coordina Ambra Zambernardi, introduce Marco Brunazzi

A trent’anni dalla caduta del Muro di Berlino molti sono i problemi rimasti irrisolti e nuovi se ne sono aggiunti. La rivoluzione tecnologica, i flussi migratori e le trasformazioni legate alla globalizzazione contribuiscono a disegnare nuove mappe in cui confini spinati producono esclusione e sangue. Trenta anni dopo, è possibile scrivere una nuova “geografia dei muri”: quelli caduti, quelli ancora visibili, passati e presenti, per interrogarsi sulle frontiere invisibili e simboliche di oggi, i nuovi ghetti, i respingimenti, le discriminazioni.

 

ore 19.00 – Auditorium Vivaldi

LA SPIRALE DELLE DISCRIMINAZIONI

Amel Yacef e Emilia Roig

coordina Benedetta Catanzariti

Kimberlé W. Crenshaw, giurista e attivista per i diritti delle donne afroamericane, è la prima ad aver proposto il concetto di intersezionalità per descrivere la condizione di coloro che si trovano al crocevia tra diversi vettori di oppressione, come genere, etnia, religione e classe sociale. Il concetto di intersezionalità consente di individuare le condizioni sistemiche che determinano tali discriminazioni, rendendole visibili a dispetto delle rigide categorie identitarie del discorso politico e mediatico.

 

ore 21.00 – Aula Magna Cavallerizza Reale

OLTRE L’ODIO PER LA DEMOCRAZIA

Jacques Rancière

introduce Marino Sinibaldi

Se negli ultimi anni abbiamo assistito al montare della diffidenza nei confronti della società democratica, spesso identificata con l’egualitarismo astratto di un Occidente individualista e consumista, lo scenario odierno ci pone di fronte a una vera e propria ondata di odio nei confronti della democrazia e dei suoi valori. Contro questa deriva è necessario ripensare radicalmente l’immaginario democratico consueto, nel quale il “popolo” si limita a scegliere i propri rappresentati. Il popolo non esiste e il potere del popolo non consiste in scelte ma in azioni. La democrazia, infatti, è l’insieme degli atti che, qui e ora, istituiscono l’eguaglianza.

 

ore 21.00 – Auditorium Vivaldi

ECONOMIA SOMMERSA

Edoardo Di Porto ed Enrico Giovannini

coordina Simone Spetia

110 miliardi: è questo l’ammontare delle tasse e dei contributi evasi nel nostro Paese in un anno. A partire dai dati dell’ultima Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva realizzata dalla Commissione istituita presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, una riflessione su natura e forme dell’evasione, sul suo impatto economico, sul lavoro non regolare e le misure di contrasto, sul contributo che l’emersione del lavoro nero dei migranti potrebbe dare al fisco italiano. Un incontro ravvicinato con la dimensione sotterranea, nascosta, irregolare del rapporto tra gli italiani e la cosa pubblica.

 

VENERDI 29 MARZO

ore 10.30 – Circolo dei lettori, Sala Grande

TECNICA E CONOSCENZA. UNA SFIDA PER LA DEMOCRAZIA

Andrea Cerroni e Gian Vincenzo Fracastoro

coordina Federico Taddia

Per innovare non basta un’invenzione: l’innovazione esige sempre un processo culturale. Un ingegnere e un sociologo si interrogano sul ruolo insostituibile che la cultura svolge nel consentire al progresso tecnico-scientifico di produrre benefici per l’umanità. Dalle nuove forme di produzione energetica all’impatto delle piccole e grandi scelte sul cambiamento climatico, le rivoluzioni tecnologiche esigono oggi più che mai un cittadino consapevole, capace di giudizio e produttore di sapere. Per vincere la sfida della democrazia nella società della conoscenza, la comunicazione scientifica deve diventare lingua comune della nuova cittadinanza.

 

ore 10.30 – Polo del ‘900, Sala ‘900

CAPITALISMI CONTRO. IL RUOLO DEI MERCATI NELL’ERA DEL RITORNO DELLA STORIA

Giorgio Arfaras e Fabrizio Maronta

Il crollo dell’Unione sovietica e la stagione ultra-liberista degli anni Ottanta e Novanta hanno prodotto un economicismo esasperato – It’s the economy, stupid! – e il divorzio tra finanza ed economia, concorrendo all’odierna crisi delle democrazie occidentali. Il ruolo dei poteri finanziari nel convulso panorama geopolitico attuale. Di fronte ai problemi dell’economia mondiale, il capitalismo deve cambiare pelle? E come?

 

ore 11.30 – Teatro Carignano

MOSTRI

Alessandro Dal Lago e Adriano Zamperini

coordina Simona Forti

Chi è il mostro? La risposta va cercata all’incrocio tra la dimensione soggettiva e quella sociale. L’essere umano, come il dottor Jekyll,  può rivelarsi malvagio e crudele, rendendo visibile la sua parte più nascosta e, appunto, mostruosa. È difficile però dissociare il mostro dalle pulsioni collettive: quasi sempre, è l’esorcismo di ciò che ci spaventa, in quanto esseri sociali. Se l’immaginario del passato è popolato di creature mitologiche – centauri, idre, draghi – quello costruito oggi è popolato da nuove “streghe”: lo straniero, l’invasore, il diverso. Mostruoso è, allora, l’etichetta disumanizzante di ciò che è sconosciuto?

 

ore 16.30 – Teatro Gobetti

RELIGIOSITÀ E RADICALIZZAZIONE VIOLENTA

Walid Dannawi, Mariachiara Giorda, Mauro Palma, Elvezio Pirfo

introduce Francesco Gianfrotta, coordina Carmine Munizza

La radicalizzazione violenta di matrice islamica è un tema oggi molto dibattuto, anche se non esiste un accordo sul significato da attribuire a questa espressione. A giocare un ruolo fondamentale è il carcere, generalmente considerato luogo di apprendimento di comportamenti antisociali e di scelte delinquenziali. Quali sono i fattori di rischio che possono favorire la radicalizzazione? Quali sono i percorsi che conducono ad atti terroristici? E quanto l’adozione di un approccio diverso, che privilegi l’integrazione del detenuto e il rispetto dei suoi diritti, ridurrebbe i rischi di insorgenza del fenomeno? La discussione prende l’avvio dalla presentazione dei dati di una ricerca condotta presso la Casa Circondariale di Torino.

 

ore 18.00 – Aula Magna Cavallerizza Reale

MITI E FINZIONI CHE TENGONO INSIEME

Eva Cantarella e Francesco Remotti

coordina Adriano Favole

In latino il verbo fingere ha il significato di plasmare, dare forma, costruire. Le finzioni che nascono da lenti processi culturali, siano esse miti, leggende, religioni o tradizioni, hanno effettivamente il compito di “tenere insieme”, rappresentare un “noi”. Non è così per le finzioni para-scientifiche, con le quali ci si illude che non ci sia finzione. Si prenda ad esempio l’idea delle razze umane: anch’essa tiene insieme, ma al prezzo di violare il noi comune, generando conflitti da cui si può uscire solo reinventando nuovi miti fondativi.

 

ore 18.00 – OGR, Duomo

CULTURE INVISIBILI

Roberto Beneduce

incontra Goran Bregovic

I “nomadi”, i “rom” – o meglio: le rappresentazioni che ne offriamo e i rapporti che costruiamo con loro – sono la traccia persistente di una crisi dei principi di visibilità, inclusione e controllo dello Stato moderno. La loro è la storia di un dissidio, un piccolo enigma sociologico. Oscillando fra criminalizzazione e sguardo romantico, non vediamo le contraddizioni interne al loro mondo, e non riusciamo ad accettare la provocazione che essi rappresentano: quella di essere un singolare, ostinato altrove.

 

ore 18.30 – Teatro Gobetti

L’AMERICA DI TRUMP E IL RITORNO DELLA POLITICA DI POTENZA

Anna Caffarena e Francesco Costa

coordina Roberto Zichittella

Da qualche tempo, il confronto muscolare tra grandi potenze allarma esperti e opinione pubblica. Sui media, gli osservatori della politica mondiale si cimentano in previsioni – di norma fosche – sugli esiti della contrapposizione sempre più netta tra Stati Uniti e Cina. Questo apparente “ritorno al futuro” non si deve al solo presidente americano, ma la sua retorica della “pace attraverso la forza” ha pesato molto. Nei suoi primi due anni di mandato alla Casa Bianca Trump, ha usato la sua persona, il suo carattere e il suo personale modo di concepire il potere come strumento per raggiungere obiettivi politici che oggi sembrano mettere in crisi le relazioni internazionali.

 

ore 18.30 – Circolo dei lettori, Sala Gioco

CITTADINI E LOBBY. COME INFLUENZARE LE DECISIONI

Paolo Zanetto e Luca Brusati

coordina Massimiliano Malvicini

Conoscere è necessario per poter valutare e, di conseguenza, saper scegliere. In quest’ottica, il problema della trasparenza circa la natura e le attività del lobbying assume contorni di fondamentale importanza. Come interpretare correttamente le relazioni che i portatori di interessi intrecciano con i pubblici decisori? Come temperare istanze particolari e interesse generale? Se il confine tra il potere visibile degli organi legislativi e il potere invisibile esercitato dai lobbisti è destinato a restare debole e confuso, quale grado di opacità può tollerare un sistema pienamente democratico?

 

ore 18.30 – Cecchi Point, Salone delle Arti

PERIFERIE E SPAZI PUBBLICI TRA CONFLITTI E RIGENERAZIONE

Sergio Durando ed Elena Ostanel

coordina Bernardo Basilici Menini

Riqualificazione contro il degrado, conflitti e richiesta di sicurezza, organizzazione autonoma dei cittadini e presidio sociale. Gli spazi pubblici delle periferie urbane sono teatro di fenomeni che marcano il territorio e che coinvolgono e a volte contrappongono le diverse comunità che lo abitano. Quali movimenti stanno emergendo? Quali strategie si stanno sperimentando? Quale ruolo spetta ai diversi attori del territorio? Il caso del quartiere Aurora di Torino.

 

ore 21.00 – Nuvola Lavazza, La Centrale

POLVERE DI STELLE

Ambra Angiolini, Pif, Luis Sal

Quanto è fragile la celebrità? L’odierno immaginario subisce un bombardamento tanto fluido da alimentare la percezione che chiunque possa diventare famoso. Velocemente, nuovi stimoli fanno evaporare i precedenti, li polverizzano. I protagonisti dei contenuti social non hanno più la possibilità di governare le reazioni che ne derivano, diventando bersaglio di critiche feroci che spesso culminano nel fenomeno dell’hating. La celebrità non ha più memoria di cosa fu il divismo perché, costretta a muoversi sul terreno di un consumo istantaneo, non ha il tempo di cristallizzarsi in mito, uscendone inevitabilmente stropicciata. Quel che resta è effimero, come polvere di stelle.

 

SABATO 30 MARZO

ore 10.30 – Accademia delle Scienze, Sala dei Mappamondi

SOVRANISMO

Pier Paolo Portinaro

introduce Luca Ferrua

In un mondo interconnesso e internazionalizzato, la sovranità si fa condivisa e quindi limitata. In questo quadro, rivendicare l’autoderminazione del popolo è diventato un esercizio sterile; bisogna piuttosto crearne le precondizioni: produttività, efficienza, legalità, competitività. In un Paese che tollera la penetrazione delle organizzazioni criminali nell’economia e nelle istituzioni, livelli di corruzione da società in via di sviluppo, vette d’inefficienza amministrativa, la sovranità che alla fine il lusingato popolo andrebbe a conquistare sarebbe la sovranità su un sepolcro vuoto.

 

ore 11.00 – Auditorium grattacielo Intesa Sanpaolo

DISEGUAGLIANZE GLOBALI E DISTRIBUZIONE DEL REDDITO

Branko Milanović

presiede Giovanna Paladino

A partire dal 1988, la globalizzazione ha generato la più massiccia redistribuzione di ricchezza dai tempi della rivoluzione industriale. Le economie asiatiche emergenti, la Cina su tutte, sono tra quelle che hanno maggiormente beneficiato delle trasformazioni in atto. I perdenti sono da ricercare nelle classi medie dei Paesi appartenenti all’Ocse. Indiscusso vincitore in termini globali è l’1% più ricco della popolazione. I mutati scenari economici determinano problemi inediti che necessitano risposte politiche: quali ricadute ha l’eclissi della classe media sulla sostenibilità del capitalismo democratico? Come evitare che i timori per la crescente disuguaglianza interna si trasformino in populismo e xenofobia? Come contrastare lo strapotere dell’1%?

 

ore 11.30 – Circolo dei lettori, Sala Grande

NELLA TERRA DI NESSUNO. I CENTRI DI DETENZIONE AMMINISTRATIVA DEGLI STRANIERI

Bruno Mellano, Mauro Palma, Laura Scomparin

presiede Gianmaria Ajani

In un quartiere residenziale, protetto da alte mura, torrette e filo spinato, si trova a Torino il più grande centro d’Italia di detenzione amministrativa degli stranieri. Al suo interno, in attesa dell’espulsione, oltre cento stranieri privi dei documenti necessari per il soggiorno. Quali sono i presupposti e qual è lo scopo della limitazione della loro libertà personale? In che condizioni si trovano queste “prigioni degli stranieri” e cosa fanno all’interno le persone trattenute? Quale accesso ha la società civile a questi luoghi invisibili? 

 

ore 11.30 – Auditorium Vivaldi

GLI INVISIBILI

Sandro Mezzadra

introduce Simona Forti

Le figure dello straniero e del migrante offrono elementi di riflessione e diagnosi sul significato contemporaneo della democrazia. La luce gettata dalla rappresentanza su una specifica configurazione del “popolo” lascia in ombra peculiari rapporti di dominazione e i soggetti che ne sono parte. D’altra parte, l’insorgere nel campo del visibile di questi soggetti è all’origine di crisi e trasformazioni della rappresentanza stessa.

 

ore 15.00

Auditorium grattacielo Intesa Sanpaolo

DISCORSI DELLA BIENNALE

IL MANIFESTO DEGLI ATTIVISTI

Rupert Younger

presiede Stefano Lucchini

Cosa scriverebbero oggi Marx ed Engels, 171 anni dopo la pubblicazione del Manifesto del Partito Comunista, in un’epoca in cui gli effetti delle diseguaglianze sono ancora più visibili? Come alla metà dell’Ottocento, oggi le élite concentrano ricchezza e potere alle spese di masse senza voce. Piuttosto che tentare di riunire i più diversi movimenti sociali del XIX secolo, i due maggiori intellettuali del loro tempo si concentrerebbero, probabilmente, sui fenomeni di attivismo e sui movimenti che puntano a dare voce a chi non ce l’ha, come le primavere arabe o Occupy Wall Street.

 

ore 15.30 – Aula Magna Cavallerizza Reale

L’EMPATIA FRA SCIENZA E SOCIETÀ

Roberta De Monticelli e Vittorio Gallese

coordina Piero Bianucci

Nel nostro cervello esistono particolari strutture, i cosiddetti neuroni specchio, in grado di capire in modo istantaneo i gesti e le emozioni di chi ci sta di fronte, senza passare per le funzioni superiori. Ciò significa che l’empatia, la nostra capacità di immedesimarci e solidarizzare con gli altri, è innata? Non è detto, perché sembra che esistano limiti appresi, di tipo culturale, ai processi di identificazione con l’altro, in grado di inibire l’attivazione dei neuroni specchio. Siamo dunque programmati per essere empatici solo con chi condivide con noi legami di sangue o di cultura? Quali pericoli e quali dilemmi morali emergono come conseguenza di questo dato biologico?

 

ore 15.30

Circolo dei lettori, Sala Grande

COME MAFIA COMANDA. LA SFIDA DELL’ECONOMIA CRIMINALE AGLI STATI E ALLA DEMOCRAZIA

Rosario Aitala, Simona Melorio, Rocco Sciarrone

in collaborazione con Limes

I poteri criminali prosperano quando la politica è debole, l’economia soffre, la legge dei mercati economici e finanziari prevale sul diritto e lo Stato non riesce – o rinuncia – a esercitare la sua sovranità. Il frangente storico in cui viviamo presenta molte di queste caratteristiche, che si inseriscono sul cronico deficit italiano di statualità. Radiografia di un difficile presente e strategie per un necessario riscatto.

 

ore 15.30 – Auditorium Vivaldi

BOLLE DI VISIBILITÀ

Carlo Freccero e Luis Sal

coordina Michele Boroni

In principio era il fan, poi venne il follower. Come è mutato il rapporto fra spettatore e celebrità al tempo di internet? La TV deve piegarsi sempre più alle esigenze dello spettatore che può scegliere tra proposte pressoché infinite. Il pubblico non è più semplice destinatario ma interagisce, crea esso stesso contenuti multimediali, diventa cassa di risonanza del messaggio veicolato attraverso i canali tradizionali. Il tasso di coinvolgimento cresce e si manifesta attraverso community che si aggregano attorno a specifici temi e programmi. Mille bolle da cui visibilità e popolarità escono frammentate.

 

ore 16.00 – Teatro Carignano

DEBITO PUBBLICO. PERCHÉ È UN PROBLEMA E COME RIDURLO

Carlo Cottarelli

presiede Pietro Garibaldi

Il debito pubblico italiano resta tra i più alti al mondo rispetto al Pil. È un problema? Resterebbe un problema anche se uscissimo dall’Euro? Si può ridurlo senza danneggiare le prospettive di crescita? E ci riusciremo?

 

ore 17.00 – Accademia delle Scienze, Sala dei Mappamondi

EUTANASIA. CRIMINE O DIRITTO?

Paolo Flores d’Arcais e Matteo Maria Zuppi

La Corte costituzionale ha stabilito che il Parlamento è tenuto a legiferare entro settembre per modificare le attuali norme sul fine-vita. Un arcivescovo e un filosofo ateo affrontano senza diplomazie la domanda “a chi appartiene la tua vita?”. Esiste la libertà di morire facendosi aiutare, o si può imporre di vivere anche contro la propria volontà? Chi può decidere, per atti o per omissioni, che una vita diventata tortura debba proseguire o possa concludersi con una “dolce morte”? Qual è il confine fra suicidio assistito e omicidio?

 

ore 17.00 – Polo del ‘900, Sala ‘900

IL RIMOSSO COLONIALE

Valeria Deplano e Alessandro Triulzi

coordina Chiara Colombini

A differenza di altre nazioni europee, l’Italia non conserva memoria del proprio passato coloniale. Si tratta di un processo di rimozione, pubblico e privato, causato dal ritardo della storiografia, dal silenzio di chi fu protagonista di quel passato e da un’ambigua e distorta narrazione che, nel migliore dei casi, ne ha edulcorato il ricordo in chiave autoassolutoria. Per quasi mezzo secolo un tabù istituzionale, questa mancata elaborazione riemerge nell’inconscio del Paese in un tic di eterna invenzione dell’altro da sé. Un senso di estraneità nei confronti del continente africano che è forse il volto più subdolo e meno visibile del razzismo.

 

ore 17.00 – Cecchi Point, Salone delle Arti

NUOVI IMMAGINARI PER LE COMUNITÀ DEL FUTURO

Nicola Capone, Linda Di Pietro, Renato Quaglia, Marco Zappalorto

coordina Simona De Giorgio

La nostra società si trova ad affrontare sfide sociali, economiche e ambientali del tutto inedite. Carenza di servizi, flussi migratori e inquinamento sono alcune delle emergenze alle quali le comunità possono far fronte grazie alla loro capacità di auto-organizzarsi costruendo pratiche di innovazione su misura, in grado di evolvere e adattarsi alle specificità locali. Come far tesoro delle informazioni raccolte e delle esperienze maturate per attivare processi di apprendimento e di scambio tra città, soggetti della società civile e istituzioni?

 

ore 17.30 – Circolo dei lettori, Sala Gioco

IL LUTTO POSSIBILE E IMPOSSIBILE

Fabrice Olivier Dubosc, Filippo Furri, Giorgia Mirto

coordina Luisa Passerini

L’elaborazione del lutto, considerato nelle sue dimensioni psicologiche e antropologiche, a partire dall’attività umanitaria per l’identificazione delle salme di migranti nel Mediterraneo. Diversi punti di vista, personali e disciplinari, si incrociano in questo dibattito sulle pratiche che restituiscono corpi e memoria, rendendo possibile il cordoglio messo in crisi dalla mancanza delle spoglie e raccogliendo l’eredità storica della cura dei morti da parte dei vivi.

 

ore 18.00 – Auditorium grattacielo Intesa Sanpaolo

LA RIVOLUZIONE DIGITALE: UNA SFIDA ETICA

Mario Rasetti

introduce Filippo Vecchio

C’è una rivoluzione in corso, la rivoluzione digitale, che cambierà l’assetto delle relazioni umane e delle interazioni fra uomo e natura nei secoli a venire. Questo processo ci pone di fronte a vincoli etici del tutto inediti. Riusciremo ad affrontare questa sfida globale, che genera tanta paura e insicurezza? Ne abbiamo gli strumenti, primo fra tutti quella macchina ineguagliabile che è il nostro cervello. Dobbiamo procuraci però, e subito, gli ingredienti mancanti: il coraggio, la solidarietà, una visione condivisa di futuro, la capacità di convivere con la tecnologia in modo attivo e non succube.

 

ore 18.30 – Teatro Carignano

IO IL POPOLO

Nadia Urbinati

introduce Marco Damilano

I capipopolo rincorrono quotidianamente il consenso. Si dichiarano interpreti autentici delle identità e dei bisogni di coloro che rappresentano, ma i loro discorsi finiscono fatalmente con l’elencare nemici. Il popolo populista ha bisogno di nemici: questo è un buon criterio per riconoscere “il modello Trump”. Ma da dove emerge il bisogno di un nemico e quello di un capo? E come si possono scongiurare queste minacce per la democrazia?

 

ore 18.30 – Auditorium Vivaldi

SCIENZA E DEMOCRAZIA

Jean-Claude Guédon

presiede Juan Carlos De Martin

La conoscenza scientifica nasce generalmente ad opera di gruppi di esperti e si diffonde con strumenti tecnologici via via sempre più avanzati. Tuttavia, nel processo di produzione del sapere scientifico sono insite forme di potere che influenzano la sfera politica ed economica. A quali rischi si va incontro quando questo processo entra in contraddizione con i nostri valori? E cosa può fare la cosiddetta “scienza aperta” per porvi rimedio?

 

ore 18.30 – Circolo dei lettori, Sala Grande

L’ECONOMIA CIRCOLARE COME LEVA DI SVILUPPO

Francesco Quatraro e Giuseppe Ricci

coordina Luca Ubaldeschi

L’economia circolare è un’opportunità per riscrivere il futuro. È un modello che consente di preservare il valore delle risorse naturali promuovendo il riuso, il riciclo e soprattutto l’allungamento della vita dei prodotti, dei componenti e dei materiali, consentendo di minimizzare l’utilizzo di materie prime e di fonti energiche nel ciclo produttivo. Per centinaia di anni si è ragionato in modo lineare: cambiare approccio significa guardare con occhi nuovi ciò che ci circonda per rispettare la capacità rigenerativa del pianeta.

 

ore 18.30 – Aula Magna Cavallerizza Reale

LE NOTIZIE CHE NON VI HANNO RACCONTATO

Philip Di Salvo e Luca Sofri

coordina Riccardo Porcellana

Chi e cosa determina la visibilità dell’informazione, la sua capacità di orientare l’opinione pubblica? Storie di notizie non pubblicate, censurate, sottovalutate o negate. Dinamiche, motivi e obiettivi dei processi di invisibilizzazione dell’informazione. Un racconto e una riflessione a partire dalle più importanti notizie non date nel 2018.

 

DOMENICA 31 MARZO

ore 11.00 – Teatro Carignano

DISINFORMAZIONE

Carlo Freccero e Walter Quattrociocchi

coordina Serena Danna

La rete ha posto l’informazione di fronte a un paradosso: è possibile accedere a notizie con una velocità e in quantità mai sperimentate in passato, restando disinformati. La mediazione dei professionisti è saltata e il rapporto fra business e informazione assume proporzioni del tutto inedite. L’assenza di filtri lascia chi non possiede strumenti critici alla mercè di false notizie e di una comunicazione sempre più polarizzata, divisa in recinti identitari, refrattari al confronto. Le opinioni si cristallizzano in bolle impermeabili al dubbio. Resta spazio per un dibattito pubblico inteso come confronto fra idee diverse?

 

ore 11.00 – Auditorium Vivaldi

UN’ARCHITETTURA PER L’INCLUSIONE SOCIALE

Giancarlo Mazzanti

introduce Subhash Mukerjee

L’attenzione per il valore civile dell’architettura. Il miglioramento della qualità dello spazio costruito come veicolo di uguaglianza sociale. A partire dai progetti di un grande architetto colombiano, una riflessione sul contributo che il design può portare alla creazione di nuove identità urbane, riducendo criminalità e povertà in aree marginali e nei cosiddetti slum, con particolare attenzione agli importanti cambiamenti che si stanno verificando in America Latina

 

ore 11.00 – Accademia delle Scienze, Sala dei Mappamondi

LAVORO. DAL JOBS ACT AL DECRETO DIGNITÀ

Maria Vittoria Ballestrero e Pietro Garibaldi

coordina Riccardo Staglianò

Il mercato del lavoro negli ultimi anni ha subito continue riforme. Il Jobs Act è stato un necessario adeguamento alle esigenze di un’economia globalizzata o un’ulteriore compressione dei diritti sociali? Il Decreto Dignità restituisce garanzie ai lavoratori o è destinato a produrre nuova disoccupazione? Cosa suggeriscono le recenti ricerche e l’evidenza empirica? Il quadro normativo è in grado di far fronte alla precarietà del lavoro e di contrastare gli abusi nelle nuove forme di lavoro on demand e della gig economy? 

 

ore 11.30 – Aula Magna Cavallerizza Reale

PAROLE CHE OFFENDONO

Michela Murgia

introduce Luca Sofri

Le parole non servono solo a comunicare: modificano la realtà. Assistiamo oggi a una deriva comunicativa senza precedenti, una guerra civile verbale. Sono sempre più gli individui convinti che la propria cultura sia inconciliabile con quella dell’altro. Per rimediare alla deriva di un linguaggio provocatorio e offensivo, occorre costruire argini sufficientemente robusti da evitare la manomissione, l’abuso, l’uso sciatto e manipolatorio delle parole.

 

ore 12.00 – Circolo dei lettori, Sala Grande

VITE IN VETRINA

Vanni Codeluppi

introduce Cristopher Cepernich

Oggi, siamo sempre più schiavi della visibilità. Indotti, cioè, a costruire la nostra identità mettendoci in mostra, facendo ricorso a tutti gli strumenti di comunicazione disponibili. Ne deriva spesso, sia per le star sia per le persone comuni, l’obbligo di mettersi “in scena” all’interno delle numerose vetrine in cui sono costrette a esporsi. Spesso seguendo il seducente modello del packaging dei prodotti allineati sugli scaffali dei negozi.

 

ore 15.30 – Aula Magna Cavallerizza Reale

IL FUTURO DEL DIRITTO D’ASILO

Ferruccio Pastore incontra Carlotta Sami

Il tema delle migrazioni non è mai stato così urgente, ma se ne parla in modo distorto. Distorsioni geografiche: pensiamo di essere noi la meta di ogni migrazione, mentre l’85% dei rifugiati si dirige verso Paesi poveri. Distorsioni linguistiche: dobbiamo imparare a distinguere tra migranti forzati, rifugiati, profughi, richiedenti asilo. Ma soprattutto distorsioni giuridiche e del diritto umanitario. Si pone qui l’interrogativo più pressante: l’Europa può ancora essere un continente d’asilo? 

 

ore 15.30 – Teatro Gobetti

CONI D’OMBRA. IL RACCONTO DELLE DISEGUAGLIANZE

Massimo Giannini e Maurizio Molinari

coordina Enrica Toninelli

Non fanno clamore, ma generano odio, rabbia e risentimento: sono le diseguaglianze che hanno scavato fratture sempre più profonde tra settori della società, tra alto e basso, elite e popolo, loro e noi. Impoverimento e assenza di prospettive investono da tempo anche il ceto medio, segnato da una sofferenza trattenuta, impronunciabile, che rischia di diventare esplosiva. Le diseguaglianze non fanno notizia: come l’informazione racconta oggi le storie di chi vive nelle periferie fisiche e simboliche della società? 

 

ore 16.00 – Teatro Carignano

DEMOCRAZIA DIRETTA E DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA: ALTERNATIVE O COMPLEMENTARI?

Riccardo Fraccaro e Andrea Giorgis

coordina Nadia Urbinati

La democrazia è in continua trasformazione: internet e la rivoluzione informatica sono destinati a produrre mutamenti radicali. Quali effetti potranno avere democrazia diretta e e-democracy sulle istituzioni rappresentative? Come muterà il controllo dei cittadini sugli eletti? Quali nuove forme potranno assumere le leggi di iniziativa popolare e i referendum? Quale spazio per il sorteggio? E i parlamenti conserveranno un ruolo privilegiato nell’organizzazione della democrazia? Da qui, la necessità di distinguere tra le applicazioni della democrazia diretta che paiono compatibili con i principi basilari del governo rappresentativo – il pluralismo, i diritti, l’articolazione delle opinioni e degli interessi – e quelle che invece possono implicarne un superamento.

 

ore 16.00 – Circolo dei lettori, Sala Grande

RITMI DI FESTA

lettura-spettacolo di Paolo Apolito

musiche di Paolo Cimmino, introduce Adriano Favole

Negli esseri umani la musicalità comunicativa è una dote innata. Quando stanno bene insieme, le persone sono in grado di andare a tempo, come musicisti che suonano e ballerini che danzano insieme, ed è in tal modo che si scambiano affetto, simpatia, amicizia, amore. Accordi ritmici sono alla base delle unità sociali che funzionano, poiché musica, ritmi, festa sono piacere, ma anche organizzazione e disciplina

 

ore 16.30 – Auditorium Vivaldi

UN MONDO DI DATI. TRA LIBERTÀ E CONTROLLO

Dino Pedreschi e Collettivo Ippolita

coordina Emiliano Audisio

Velocità e trasparenza sono le parole d’ordine della nostra società. La scienza delle reti e i big data ci offrono nuove prospettive di osservazione sulla rapida crescita di internet, sul diffondersi tumultuoso di notizie, informazioni, epidemie e crisi finanziarie. Resta, però, grave il rischio che al motto “non preoccupatevi, ci pensano le macchine!”, le procedure democratiche vengano via via sostituite da pratiche tecnocratiche opache, improntate al controllo. Non possiamo accomodarci, dobbiamo cercare nuovi modi per tenere in equilibrio macchine, libertà umana e organizzazione della vita sociale.

 

ore 18.00 – Teatro Gobetti

POLITICA POP. L’ESIBIZIONE DELL’AUTENTICITÀ

Filippo Ceccarelli, Franca Roncarolo, Sofia Ventura

Ego, popolo, corpi, cibo, baci, bimbi, babbi, bulli, santi, selfie, pacchia, tifo, altre ebbrezze d’esibizionismo e ulteriori slittamenti d’intimità. Da qualche tempo la politica pop ha fatto propri regole e trucchi della comunicazione contemporanea, mettendo in scena lo spettacolo di una politica che vuole essere prima di tutto espressione del vero, dell’autentico, del trasparente. Con al centro un leader che, nello spasmodico tentativo di sembrare uno di noi, affida ogni messaggio alla continua esibizione della propria quotidiana normalità.

 

ore 18.00 – Aula Magna Cavallerizza Reale

STAMPA E DISSIDENZA IN TURCHIA

Murat Cinar incontra Deniz Yücel

Ci può essere democrazia senza libertà? La deriva autoritaria e confessionale della Turchia ci impone di riflettere. Quale futuro e quale cittadinanza hanno il pensiero critico, la libera circolazione delle idee, il giornalismo indipendente, in contesti compromessi da manipolazione, repressione, propaganda e censura? Il giornalista e videomaker Murat Cinar ne discute con Deniz Yücel, giornalista turco-tedesco che ha pagato con una detenzione lunga un anno il soffocante clima che opprime oppositori e professionisti dell’informazione lungo le due sponde del Bosforo.

 

ore 18.00 – Polo del ‘900, Sala Didattica

FARE LUCE. IL RUOLO DEGLI ESPERTI IN DEMOCRAZIA

Alba L’Astorina, Simone Pollo, Lorenzo Pregliasco

coordina Andrea Dal Zotto

Sempre più spesso siamo chiamati a prendere decisioni su argomenti complessi, anche attraverso strumenti di democrazia diretta. Prerequisito per una partecipazione democratica è la creazione di un dibattito pubblico informato e trasparente, che possa far luce sulle conseguenze politiche di decisioni tecniche. Come si configura il rapporto tra esperti e politica? Quale ruolo giocano l’informazione e la qualità del dibattito scientifico nell’assicurare un confronto tra opinioni morali divergenti?

 

ore 18.00 – OGR, Duomo

CITTÀ E DEMOCRAZIA

Carlo Olmo

introduce Luca Ferrua

Il rapporto fra architettura e cittadinanza è oggi oggetto di un profondo mutamento. Sullo sfondo di una crescente sfiducia nei confronti dei nostri rappresentanti/della rappresentanza e del conseguente proliferare di interessi particolari e territorializzati, l’architettura rischia di piegarsi alla tirannia dell’utilità. Per invertire questa rotta, deve recuperare il suo ruolo nella produzione sociale di immaginari. Perché la città torni a essere la manifestazione delle volontà e dei bisogni dei cittadini.

 

ore 18.30 – Auditorium Vivaldi

CONTRO LE DISEGUAGLIANZE: UNA NUOVA ECONOMIA DELLA CONOSCENZA

Mario Calderini e Joan Rosés

coordina Riccardo Staglianò

Il modello Silicon Valley ha contribuito alla crescita e alla creazione di ricchezza negli ultimi decenni. Ma quanto equa, diffusa e inclusiva è stata la sua distribuzione? Recenti studi restituiscono un’inedita prospettiva sulle diseguaglianze tra gli Stati e all’interno degli stessi. Le cause sono da ricercare nel trinomio tecnologia, mercato e capitalismo che, nell’economia della conoscenza, ha portato la ricchezza a concentrarsi in alcune aree, perlopiù urbane. Quale la natura e l’origine di tali diseguaglianze? Quale il possibile ruolo di una nuova generazione di imprese e innovatori sociali nella redistribuzione più equa del valore della conoscenza e della tecnologia?

 

ore 18.30 – Teatro Carignano

PRIMA GLI ESSERI UMANI

Marco Damilano incontra Aboubakar Soumahoro

Lavoro nero, sfruttamento, caporalato, condizioni di vita inumane: troppo spesso il destino dei migranti è la riduzione in schiavitù, ad opera di italiani. Si compie vicino a noi, per rifornire le nostre tavole di generi alimentari o i nostri armadi di indumenti a basso costo. Cattura la nostra attenzione giusto il tempo nel quale si propaga il bagliore macabro di una tragedia, poi torna nell’ombra. Rimette in discussione gli standard di civiltà europea, l’idea di uomo e della sua dignità. Un dialogo-intervista con il sindacalista che ha fatto suo il motto “Prima gli esseri umani”, grido di dolore e manifesto di un nuovo, necessario, umanesimo.