MERCOLEDI 27 MARZO

ore 18.00 – Teatro Regio

Lezione inaugurale

LA VISIBILITÀ DELL’ALTRO

Adriano Prosperi

Gli incontri con le umanità altre avvengono oggi sotto il segno della paura e della chiusura. Si è rovesciata l’esperienza della scoperta del mondo e dell’umanità vissuta dall’Europa tra Quattro e Cinquecento, quando entrare in contatto con le culture dell’altro provocò violenza e dolore, ma anche una profonda rigenerazione della cultura europea. Da questi inaspettati incontri traeva linfa l’immaginazione utopica di nuove forme di società, condizione preliminare alla stagione delle rivoluzioni europee, e alla nascita del nostro mondo.

 

GIOVEDI 28 MARZO

ore 16.00 – Teatro Carignano

REALTÀ RIFLESSA. PER SPECULUM IN ENIGMATE

Massimo Cacciari

introduce Gianluca Cuozzo

Nel Secolo non è concessa visione chiara del Tutto, del passato non conserviamo che frammenti. Del futuro non abbiamo che vaghi presagi. E tutte le dimensioni del  tempo si riflettono l’una sull’altra, l’una specchio dell’altra e non possiamo considerarle se non come enigmi.

 

ore 17.00 – Teatro Le Musichall

LA TRASPARENZA DELL’IMMAGINE

Maria Tilde Bettetini, Claudio Ciancio, Federico Vercellone

coordina Massimo Cellerino

Le immagini, la loro potenza, la loro funzione conoscitiva, ma anche il ruolo sostitutivo che esse svolgono nella produzione di una realtà virtuale che soppianta ogni altra dimensione del reale. Le immagini diventano realtà e perdono così la loro funzione rappresentativa; al tempo stesso offrono un nuovo modo d’essere a ciò di cui sono immagine. In questo contesto, anche il ruolo dell’arte contemporanea merita un ripensamento.

 

ore 18.00 – Aula Magna Politecnico

TECNICA E SEGRETO TRA ANTICHI E MODERNI

Luciano Canfora

presiede Juan Carlos De Martin

La tecnica presa in considerazione è quella dei servizi d’informazione antichi e moderni (non solo militari): dal libro X dell’Iliade, alle“eterie” ateniesi; dal trattato sulla guerra di Sun Tzu, al De bello gallico di Cesare. Ulteriore spunto è una formulazione quasi oracolare di Sir Ronald Syme nel suo saggio del 1959 Livy and Augustus: «La storia vera è quella segreta». Si tratta dunque di spiegare come sorge e come si giustifica questa diagnosi a partire dall’esperienza del potere augusteo: “restaurazione” della Repubblica come forma esteriore della creazione del Principato. Il filo conduttore è perciò quello che  fu definito il “doppio Stato”.

 

ore 18.30 – Aula Magna Cavallerizza Reale

COME FINIRÀ IL CAPITALISMO

Wolfgang Streeck

introduce Jacopo Rosatelli

Il capitalismo contemporaneo non è più solamente un sistema economico ma pervade l’intera società. Come i vecchi soldati, le società non muoiono, semplicemente svaniscono. Le transizioni da un ordine sociale al successivo richiedono tempo e possono cominciare anche molto prima che questo nuovo ordine si manifesti. In questo interregno, capitano le cose più bizzarre. La crisi della società capitalistica del XXI secolo è il prodotto di varie patologie, le cui molteplici interazioni sono troppo complesse per previsioni accurate. Ci aspettano eventi estremi, per un periodo indefinito di tempo.

 

ore 21.00 – Aula Magna Cavallerizza Reale

OLTRE L’ODIO PER LA DEMOCRAZIA

Jacques Rancière

introduce Marino Sinibaldi

Se negli ultimi anni abbiamo assistito al montare della diffidenza nei confronti della società democratica, spesso identificata con l’egualitarismo astratto di un Occidente individualista e consumista, lo scenario odierno ci pone di fronte a una vera e propria ondata di odio nei confronti della democrazia e dei suoi valori. Contro questa deriva è necessario ripensare radicalmente l’immaginario democratico consueto, nel quale il “popolo” si limita a scegliere i propri rappresentati. Il popolo non esiste e il potere del popolo non consiste in scelte ma in azioni. La democrazia, infatti, è l’insieme degli atti che, qui e ora, istituiscono l’eguaglianza.

 

VENERDI 29 MARZO

ore 10.30 – Circolo dei lettori, Sala Grande

TECNICA E CONOSCENZA. UNA SFIDA PER LA DEMOCRAZIA

Andrea Cerroni e Gian Vincenzo Fracastoro

coordina Federico Taddia

Per innovare non basta un’invenzione: l’innovazione esige sempre un processo culturale. Un ingegnere e un sociologo si interrogano sul ruolo insostituibile che la cultura svolge nel consentire al progresso tecnico-scientifico di produrre benefici per l’umanità. Dalle nuove forme di produzione energetica all’impatto delle piccole e grandi scelte sul cambiamento climatico, le rivoluzioni tecnologiche esigono oggi più che mai un cittadino consapevole, capace di giudizio e produttore di sapere. Per vincere la sfida della democrazia nella società della conoscenza, la comunicazione scientifica deve diventare lingua comune della nuova cittadinanza.

 

ore 11.00 – Polo del ‘900, Sala Didattica

TRA OBLIO E ANONIMATO

Annibale Biggeri, Roberto Cippitani, Amedeo Santosuosso

coordina Matteo Monti

Le biobanche – database per la raccolta e la conservazione di materiale biologico – hanno assunto importanza crescente nella ricerca biomedica. Ma sono tante le questioni etiche ancora da affrontare, soprattutto in relazione alla salvaguardia dei diritti dei donatori. Quali rischi comporta la possibilità di ricostruire il profilo genetico delle persone? E quali opportunità? La risposta a queste domande chiama in causa il diritto alla privacy e all’oblio.

 

ore 11.00 – Biblioteca civica Italo Calvino

VARIAZIONI SULLA CAVERNA. UN REALITY DI PLATONE

Fiorenzo Ferrari e Annalisa Rossi

Nell’allegoria della caverna, Platone immagina una società di prigionieri che vede le ombre delle cose e non le cose stesse. Ma come lasciare il reality? Socrate, da solo, fallisce. Noi, oggi, non sappiamo dove rivolgere lo sguardo né a chi o a che cosa dare fiducia, dal momento che certe sagome del presente potrebbero essere fake. Un dialogo che muove dalla storia e dalla filosofia per la creazione di nuovi obiettivi, interpretazioni e idee.

 

ore 11.30 – Teatro Carignano

MOSTRI

Alessandro Dal Lago e Adriano Zamperini

coordina Simona Forti

Chi è il mostro? La risposta va cercata all’incrocio tra la dimensione soggettiva e quella sociale. L’essere umano, come il dottor Jekyll,  può rivelarsi malvagio e crudele, rendendo visibile la sua parte più nascosta e, appunto, mostruosa. È difficile però dissociare il mostro dalle pulsioni collettive: quasi sempre, è l’esorcismo di ciò che ci spaventa, in quanto esseri sociali. Se l’immaginario del passato è popolato di creature mitologiche – centauri, idre, draghi – quello costruito oggi è popolato da nuove “streghe”: lo straniero, l’invasore, il diverso. Mostruoso è, allora, l’etichetta disumanizzante di ciò che è sconosciuto?

 

ore 18.00 – Polo del ‘900, Sala ‘900

Inaugurazione mostra

FUTURI PASSATI

con Simone Arcagni, Giuseppe Genna, Alberto Sinigaglia

coordina Alessandro Bollo

Città, scienza, tecnologia, utopia, distopia: una mostra che riparte dalle parole e dalle figure con cui il Novecento ha immaginato il nostro presente.

 

a seguire

FUTURI PASSATI

Simone Arcagni e Giuseppe Genna

Pur non rompendo definitivamente con l’idea evoluzionista di mondo in marcia verso il progresso, il Novecento ha immaginato inquietanti futuri distopici, in modo spesso premonitore. Se pensiamo alle visioni di Salgari, Orwell, Huxley, Lem, Dick, quel futuro è già alle spalle, oppure è fortemente ancorato al nostro presente, come il mondo di Blade Runner ambientato appunto nel 2019. Che cosa ci insegnano quelle profezie? Quale visione di futuro siamo in grado di prospettare oggi? Quale immaginario, quali paesaggi utopici o distopici si stanno facendo strada?

 

ore 18.00 – Aula Magna Cavallerizza Reale

MITI E FINZIONI CHE TENGONO INSIEME

Eva Cantarella e Francesco Remotti

coordina Adriano Favole

In latino il verbo fingere ha il significato di plasmare, dare forma, costruire. Le finzioni che nascono da lenti processi culturali, siano esse miti, leggende, religioni o tradizioni, hanno effettivamente il compito di “tenere insieme”, rappresentare un “noi”. Non è così per le finzioni para-scientifiche, con le quali ci si illude che non ci sia finzione. Si prenda ad esempio l’idea delle razze umane: anch’essa tiene insieme, ma al prezzo di violare il noi comune, generando conflitti da cui si può uscire solo reinventando nuovi miti fondativi.

 

ore 18.00 – Teatro Carignano

L’ANIMA DELLE COSE

Juan Carlos De Martin e Gustavo Zagrebelsky

La tecnologia non è qualcosa di ineluttabile. Non è un progredire costante che risponde unicamente a sue logiche interne e di fronte al quale la società, e a maggior ragione il singolo individuo, sono impotenti. La tecnologia è un prodotto umano: dietro alle evoluzioni tecnologiche ci sono persone – per citare Federico Caffè – con “nome, cognome e soprannome”, e specifiche scelte economiche, giuridiche e politiche.  Ma se ci sono delle scelte, allora si pongono questioni etiche e democratiche, a maggior ragione oggi che la tecnologia plasma le nostre attività e le nostre vite in forme ben più capillari che in passato.

 

ore 21.00 – Circolo dei lettori, Sala Grande

I FANTASMI DEL POTERE IN SHAKESPEARE

Nadia Fusini

letture di Federico Palumeri

Proprio di “fantasmi” si può e si deve parlare a proposito del potere in Shakespeare. A cominciare da Giulio Cesare, in cui il fantasma del potente eroe e tiranno conduce Bruto alla sconfitta. Il re santo Duncan, il re folle Lear, il regicida Macbeth, il re Iperione Hamlet, rispetto al satiro Claudio, il re criminale Riccardo III: queste e altre ancora sono le maschere che la figura del potente indossa nella messa in scena delle passioni che Shakespeare ci offre nella prima modernità. Uno spettacolo che non finisce di turbare per la sua profondità e per la sua attualità.

 

SABATO 30 MARZO

ore 10.30 – Accademia delle Scienze, Sala dei Mappamondi

SOVRANISMO

Pier Paolo Portinaro

introduce Luca Ferrua

In un mondo interconnesso e internazionalizzato, la sovranità si fa condivisa e quindi limitata. In questo quadro, rivendicare l’autoderminazione del popolo è diventato un esercizio sterile; bisogna piuttosto crearne le precondizioni: produttività, efficienza, legalità, competitività. In un Paese che tollera la penetrazione delle organizzazioni criminali nell’economia e nelle istituzioni, livelli di corruzione da società in via di sviluppo, vette d’inefficienza amministrativa, la sovranità che alla fine il lusingato popolo andrebbe a conquistare sarebbe la sovranità su un sepolcro vuoto.

 

ore 11.30 – Auditorium Vivaldi

GLI INVISIBILI

Sandro Mezzadra

introduce Simona Forti

Le figure dello straniero e del migrante offrono elementi di riflessione e diagnosi sul significato contemporaneo della democrazia. La luce gettata dalla rappresentanza su una specifica configurazione del “popolo” lascia in ombra peculiari rapporti di dominazione e i soggetti che ne sono parte. D’altra parte, l’insorgere nel campo del visibile di questi soggetti è all’origine di crisi e trasformazioni della rappresentanza stessa.

 

ore 15.00 – Auditorium grattacielo Intesa Sanpaolo

IL MANIFESTO DEGLI ATTIVISTI

Rupert Younger

presiede Stefano Lucchini

Cosa scriverebbero oggi Marx ed Engels, 171 anni dopo la pubblicazione del Manifesto del Partito Comunista, in un’epoca in cui gli effetti delle diseguaglianze sono ancora più visibili? Come alla metà dell’Ottocento, oggi le élite concentrano ricchezza e potere alle spese di masse senza voce. Piuttosto che tentare di riunire i più diversi movimenti sociali del XIX secolo, i due maggiori intellettuali del loro tempo si concentrerebbero, probabilmente, sui fenomeni di attivismo e sui movimenti che puntano a dare voce a chi non ce l’ha, come le primavere arabe o Occupy Wall Street.

 

ore 15.30 – Aula Magna Cavallerizza Reale

L’EMPATIA FRA SCIENZA E SOCIETÀ

Roberta De Monticelli e Vittorio Gallese

coordina Piero Bianucci

Nel nostro cervello esistono particolari strutture, i cosiddetti neuroni specchio, in grado di capire in modo istantaneo i gesti e le emozioni di chi ci sta di fronte, senza passare per le funzioni superiori. Ciò significa che l’empatia, la nostra capacità di immedesimarci e solidarizzare con gli altri, è innata? Non è detto, perché sembra che esistano limiti appresi, di tipo culturale, ai processi di identificazione con l’altro, in grado di inibire l’attivazione dei neuroni specchio. Siamo dunque programmati per essere empatici solo con chi condivide con noi legami di sangue o di cultura? Quali pericoli e quali dilemmi morali emergono come conseguenza di questo dato biologico?

 

ore 17.00 – Accademia delle Scienze, Sala dei Mappamondi

EUTANASIA. CRIMINE O DIRITTO?

Paolo Flores d’Arcais e Matteo Maria Zuppi

La Corte costituzionale ha stabilito che il Parlamento è tenuto a legiferare entro settembre per modificare le attuali norme sul fine-vita. Un arcivescovo e un filosofo ateo affrontano senza diplomazie la domanda “a chi appartiene la tua vita?”. Esiste la libertà di morire facendosi aiutare, o si può imporre di vivere anche contro la propria volontà? Chi può decidere, per atti o per omissioni, che una vita diventata tortura debba proseguire o possa concludersi con una “dolce morte”? Qual è il confine fra suicidio assistito e omicidio?

 

ore 17.00 – Polo del ‘900, Sala ‘900

IL RIMOSSO COLONIALE

Valeria Deplano e Alessandro Triulzi

coordina Chiara Colombini

A differenza di altre nazioni europee, l’Italia non conserva memoria del proprio passato coloniale. Si tratta di un processo di rimozione, pubblico e privato, causato dal ritardo della storiografia, dal silenzio di chi fu protagonista di quel passato e da un’ambigua e distorta narrazione che, nel migliore dei casi, ne ha edulcorato il ricordo in chiave autoassolutoria. Per quasi mezzo secolo un tabù istituzionale, questa mancata elaborazione riemerge nell’inconscio del Paese in un tic di eterna invenzione dell’altro da sé. Un senso di estraneità nei confronti del continente africano che è forse il volto più subdolo e meno visibile del razzismo.

 

ore 17.30 – Circolo dei lettori, Sala Gioco

IL LUTTO POSSIBILE E IMPOSSIBILE

Fabrice Olivier Dubosc, Filippo Furri, Giorgia Mirto

coordina Luisa Passerini

L’elaborazione del lutto, considerato nelle sue dimensioni psicologiche e antropologiche, a partire dall’attività umanitaria per l’identificazione delle salme di migranti nel Mediterraneo. Diversi punti di vista, personali e disciplinari, si incrociano in questo dibattito sulle pratiche che restituiscono corpi e memoria, rendendo possibile il cordoglio messo in crisi dalla mancanza delle spoglie e raccogliendo l’eredità storica della cura dei morti da parte dei vivi.

 

ore 18.00 – Museo Lavazza

STELLE. L’ESSENZIALE È INVISIBILE AGLI OCCHI

Piero Boitani ed Ersilia Vaudo Scarpetta

coordina Luca De Biase

Alzare gli occhi al cielo deve essere stato uno dei primi gesti consapevoli della nostra specie che, di fronte alla meraviglia e allo sgomento dell’infinito, ha provato ad addomesticare il cosmo con miti e leggende e a esplorare l’ignoto attraverso la ragione scientifica. Da Omero ai nostri giorni, passando per la maestria con cui Dante sa legare speculazione scientifica e contenuti poetici, gli astri continuano a ispirare l’uomo. La scienza molto ci ha spiegato, ma ogni scoperta pone nuove domande. Molto ancora è negato ai nostri occhi. Il mistero resta pressoché integro. E le stelle conservano così il loro indiscusso, enigmatico, fascino.

 

ore 18.30 – Auditorium Vivaldi

SCIENZA E DEMOCRAZIA

Jean-Claude Guédon

presiede Juan Carlos De Martin

La conoscenza scientifica nasce generalmente ad opera di gruppi di esperti e si diffonde con strumenti tecnologici via via sempre più avanzati. Tuttavia, nel processo di produzione del sapere scientifico sono insite forme di potere che influenzano la sfera politica ed economica. A quali rischi si va incontro quando questo processo entra in contraddizione con i nostri valori? E cosa può fare la cosiddetta “scienza aperta” per porvi rimedio?

 

DOMENICA 31 MARZO

ore 12.00 – Circolo dei lettori, Sala Grande

VITE IN VETRINA

Vanni Codeluppi

introduce Cristopher Cepernich

Oggi, siamo sempre più schiavi della visibilità. Indotti, cioè, a costruire la nostra identità mettendoci in mostra, facendo ricorso a tutti gli strumenti di comunicazione disponibili. Ne deriva spesso, sia per le star sia per le persone comuni, l’obbligo di mettersi “in scena” all’interno delle numerose vetrine in cui sono costrette a esporsi. Spesso seguendo il seducente modello del packaging dei prodotti allineati sugli scaffali dei negozi.

 

ore 11.30 – Aula Magna Cavallerizza Reale

PAROLE CHE OFFENDONO

Michela Murgia

introduce Luca Sofri

Le parole non servono solo a comunicare: modificano la realtà. Assistiamo oggi a una deriva comunicativa senza precedenti, una guerra civile verbale. Sono sempre più gli individui convinti che la propria cultura sia inconciliabile con quella dell’altro. Per rimediare alla deriva di un linguaggio provocatorio e offensivo, occorre costruire argini sufficientemente robusti da evitare la manomissione, l’abuso, l’uso sciatto e manipolatorio delle parole.

 

ore 16.30 – Auditorium Vivaldi

UN MONDO DI DATI. TRA LIBERTÀ E CONTROLLO

Dino Pedreschi e Collettivo Ippolita

coordina Emiliano Audisio

Velocità e trasparenza sono le parole d’ordine della nostra società. La scienza delle reti e i big data ci offrono nuove prospettive di osservazione sulla rapida crescita di internet, sul diffondersi tumultuoso di notizie, informazioni, epidemie e crisi finanziarie. Resta, però, grave il rischio che al motto “non preoccupatevi, ci pensano le macchine!”, le procedure democratiche vengano via via sostituite da pratiche tecnocratiche opache, improntate al controllo. Non possiamo accomodarci, dobbiamo cercare nuovi modi per tenere in equilibrio macchine, libertà umana e organizzazione della vita sociale.

 

ore 18.00 – Circolo dei lettori, Sala Grande

L’ASSENZA DI ULISSE

Piero Boitani

Sembrerà paradossale che si possa parlare di invisibilità riferendosi a Ulisse, da tremila anni uno dei personaggi più visibili, presenti e duraturi del mito e delle arti d’Occidente. Eppure, il tema dell’invisibilità è centrale nelle vicende dell’eroe, sia nell’Odissea sia nelle avventure che poeti, narratori, pittori, musicisti gli hanno attribuito nei trenta secoli della sua vita. Il mito di Ulisse è in continua tensione fra visibile e invisibile; l’Odissea è una prima di tutto un poema dell’assenza. Di un re, di un marito, di un padre.

 

ore 18.00 – Accademia delle Scienze, Sala dei Mappamondi

DISTANZA DI SICUREZZA

Elisabetta Galeotti

presiede Valeria Ottonelli

Quando con i nostri atteggiamenti umiliamo l’altro, mortificandolo o avvilendolo, veniamo meno al dovere di rispettarci e neghiamo così il principio di eguaglianza morale degli esseri umani, che sta alla base della democrazia. Ma come esprimere rispetto: con un riguardo attivo verso l’identità degli altri, oppure mantenendo una distanza di sicurezza che eviti all’altro il dovere di esporsi? Vicinanza o distanza, empatia o opacità?

 

ore 18.30 – Teatro Carignano

PRIMA GLI ESSERI UMANI

Marco Damilano incontra Aboubakar Soumahoro

Lavoro nero, sfruttamento, caporalato, condizioni di vita inumane: troppo spesso il destino dei migranti è la riduzione in schiavitù, a opera di italiani. Si compie vicino a noi, per rifornire le nostre tavole di generi alimentari o i nostri armadi di indumenti a basso costo. Cattura la nostra attenzione l’istante di una tragedia, poi torna nell’ombra. Rimette in discussione gli standard di civiltà europea, l’idea di uomo e della sua dignità. Un dialogo-intervista con il sindacalista che ha fatto suo il motto “Prima gli esseri umani”, manifesto di un nuovo, necessario, umanesimo.