In Italia, come nel resto d’Europa, l’immigrazione è un fenomeno strutturale: gli immigrati rappresentano l’8,2% della popolazione residente, il 15% dei nuovi nati, il 9,0% degli alunni. Non si può dunque ridurre il fenomeno migratorio esclusivamente a un’emergenza ma, viceversa, occorre iniziare a considerarlo una componente della società.

Inoltre alcuni interrogativi sembrano d’obbligo per interpretare correttamente quanto sta avvenendo: vi sono fenomeni realmente del tutto “nuovi”? Quali invece riemergono da un passato soffocato come un coperchio su una pentola? Questi flussi sono davvero così imprevedibili? E perché nonostante i quasi costanti arrivi le società di destinazione appaiono sempre impreparate? Chi muove le fila della “costruzione dell’emergenza”? E, in positivo, che cosa “emerge” durante e grazie all’emergenza?

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Referente percorso:
Giada Giustetto
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