Un progetto speciale di Biennale Democrazia, nell’edizione della libertà

Per la prima volta Biennale Democrazia ha proposto un ciclo di sei incontri per porre l’attenzione sulle carceri e dialogare con quei luoghi in cui, per definizione, la libertà viene limitata.

Ospite presso l’Anfiteatro della Casa Circondariale Lorusso e Cotugno, la giornalista Francesca Mannocchi ha inaugurato il ciclo condividendo la sua esperienza di inviata a Kiev per riflettere sulle limitazioni alla libertà inevitabilmente imposte dalle guerre.

Riservata ai detenuti è stata anche la lectio di Matteo Nucci, La fragilità dell’eroe, al Polo universitario per studenti detenuti. Attraverso Omero, lo scrittore ha riflettuto sugli esseri umani che, per loro natura, sbagliano perché anche gli eroi nascondono contraddizioni e ferite.

Quattro eventi sono stati invece aperti al pubblico. Biennale Democrazia ha portato live a Off Topic il podcast originale RaiPlay Sound di Mauro Pescio Io ero il milanese per raccontare una storia di reinserimento, dopo un periodo di reclusione.

Due appuntamenti hanno visto protagonisti i rapper Kento e Lucariello, in conclusione di un laboratorio di scrittura rap all’Istituto Penale per i Minorenni di Torino “Ferrante Aporti”, promosso dall’associazione Crisi Come Opportunità in collaborazione con Biennale Democrazia e sostenuto da Intesa Sanpaolo: hanno dialogato con Emak, Daniela Ronco e Annalisa Camilli del ruolo dell’arte all’interno degli IPM e si sono esibiti in un concerto su musica e libertà con Oyoshe e il gruppo di rapper torinesi under 25 Oltre le barre Crew, all’Hiroshima Mon Amour.

Il ciclo si è concluso con L’ora di libertà. Democrazia e carceri, dialogo tra Pietro Buffa, Carla Chiappini, Gherardo Colombo e Franco Prina per ripartire dall’articolo 27 della nostra Costituzione, per ribadire che ogni pena deve “tendere alla rieducazione” ed evitare “trattamenti contrari al senso di umanità”.

Immagine cover per gentile concessione della direttrice Cosima Buccoliero.